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banana split, slippery and hurt presenta le pratiche artistiche di Pietro Agostoni, Caterina De Nicola, Eleonora Luccarini e MRZB individuando in queste un atteggiamento comune definibile paratattico, seppur con risultati espressivi distinti. In letteratura la paratassi — con l’utilizzo di frasi brevi e sconnesse, così come di giustapposizioni di immagini o frammenti nettamente dissimili che mantengono una loro autonomia — consente di generare un ritmo incalzante, fatto di gerarchie annientate e stili misti. I suoi effetti sono sfuggenti. La paratassi è considerata sia un dispositivo che frattura e destabilizza, sia un metodo per saldare posizioni percepite come incoerenti. Ed è proprio in questa irresolutezza distorta che si colloca la mostra per la VII Edizione del Club GAMeC Prize, presentando metodologie artistiche trasversali, sia sovversive che vulnerabili. Devianti e civettuoli, i lavori in mostra partono da una condizione esistenziale in crisi e presentano derive tra le discariche dell’eccesso. Humor tragico e malinconia libidinosa sembrano ricercare la disfunzionalità, l'isolamento e l’impotenza, indulgendo in storie di vita grottesche e fuori luogo, dove i confini di senso scivolano, feriti. Sarà questo atteggiamento a compiere lo sfondamento delle gabbie odierne? Lasciando dietro di sé frammenti condivisi, seppur rimasti rotti.

photo credits: Biagio Palmieri

 

caterina 

de nicola

La pratica multidisciplinare di Caterina De Nicola (Ortona, 1991) è informata e influenzata da riferimenti filosofici e culturali presi principalmente dalla – o in contrasto con – società dei consumi. L'artista utilizza uno scetticismo dal gusto postmoderno come strumento per alterare simboli e schemi formali e discorsivi, lasciando emergere il panorama culturale e ideologico contemporaneo nei suoi tragici paradossi. Approcciando l'ornamento e la produzione amatoriale come catalizzatori di inadeguatezza, il lavoro di De Nicola presenta un fascino per il fallimento delle immagini di progresso ed emancipazione. Si è formata all’Accademia di Brera a Milano e ha ottenuto il suo Master presso l’ECAL di Losanna. Mostre personali recenti includono: Istituto Svizzero (Milano), Baleno International (Roma), Last Tango (doppia personale, Zurigo), Chickentown (Zurigo), Il Colorificio (Milano). Ha partecipato a alla XVII Quadriennale d’arte 2020 (Roma) ed stata seleziona per gli Swiss Art Awards 2022 e per residenze tra cui: La Becque (La Tour-de-Peilz) e Cripta747 (Torino). Vive e lavora a Zurigo.

MRZB è un gruppo artistico (fondato nel 2014 a Bologna) che opera tra Torino e Amsterdam. La sua pratica nomade e collaborativa interroga la processualità della creazione come agglomerato di tensioni e forze. MRZB si rapporta al marginale, alla domesticità, agli scarti, ai sobborghi, come universi rimossi, psichedelici e allucinatori, per attraversare gli spettri e i residui di una realtà massificata e centripeta. Negli ultimi anni il collettivo ha articolato la propria pratica in una serie di mise-en-scènes. Appropriandosi e portando alla deriva i formati dello spettacolo, MRZB ha prodotto assemblaggi polifonici, microcosmi patetici ed esagerati che incorporano e ri-significano i detriti della cultura contemporanea. MRZB ha vinto il Torino Social Impact Award (Artissima 2021) ed è stato selezionato per il MAXXI BVLGARI PRIZE nel 2021. Mostre personali includono: Gelateria Sogni di Ghiaccio (Bologna), Associazione Barriera (Torino) e bologna.cc (Amsterdam). Il suo lavoro è comparso in progetti editoriali con X Magazine, Flash Art e San Seriffe.

PIETRO 

AGOSTONI

Il lavoro di Pietro Agostoni (Lecco, 1990) è spesso effimero per natura o reso tale per atto creativo / distruttivo, volto ad eviscerare la fragilità della materia. È vivo e contiene il fallimento in sé in energia potenziale. Lavorando in maniera poliedrica e spesso organica per metodo e per essenza, l’artista crea ecosistemi che accumulano ciò che esiste nei dintorni e pone se stesso come spettatore di un quotidiano tragicomico fatto di clash e forze in gioco che, per quanto inafferrabili, hanno effetti permanenti ed impossibili da controllare. La seduzione del destino acquisisce toni esistenziali in cui lo scorrere del tempo è tangibile, narrato dall’abbandono delle cose. Il precario diventa centrale anche in sperimentazioni di carattere digitale, che l’artista intreccia a test di tipo materiale creando ponti tra le due realtà. Agostoni si è formato all’Accademia di Brera a Milano e nel 2020 ha ricevuto la menzione speciale del Ducato Prize. Ha avuto mostre personali e collettive a: Associazione Barriera (Torino), Almanac Inn (Torino), Greenhouse (Berlino), Ada (Roma), C3 (Milano) e Macao (Milano). Il suo lavoro è comparso in ambito editoriale e musicale su PAN, Haunter Records e Frankenstein Magazine. Vive e lavora a Lecco.

ELEONORA

LUCCARINI

winner

Eleonora Luccarini (Bologna, 1993) unisce nella sua pratica parola e immagine, esplorando come entrambe agiscano sui codici contemporanei legati alla performatività del sé. Avvalendosi di pratiche di storytelling, Luccarini genera alter ego nelle cui contraddizioni risiede il potenziale generativo di nuovi confini del linguaggio e, quindi, nuove definizioni del possibile e del rappresentabile. I lavori dell’artista – spesso ritratti dei suoi alter ego e delle loro sfaccettate esistenze – sono in continua evoluzione e riscrittura. Si sviluppano in un susseguirsi di capitoli attraverso cui si assiste alla graduale scoperta del personaggio mantenendo sempre sullo sfondo una prospettiva situata e una sensibilità queer femminista. Si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, l’Università IUAV di Venezia e il Sandberg Institute ad Amsterdam. È stata vincitrice del Pini Art Prize 2021-2022 e ha recentemente esposto in mostre collettive presso: MACRO (Roma), Istituto Svizzero (Milano), Manifattura Tabacchi (Firenze), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), XVII Quadriennale d’arte 2020 (Roma) e OGR (Torino). Vive e lavora ad Amsterdam.

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